Qualche giorno fa’ la NASA ha indetto un comunicato stampa per il 15/11/2010 su una scoperta eccezionale fatta proprio negli ultimi giorni dal satellite Chandra.
Neanche a dirlo la rete è diventata il teatrino delle panzane degli ignoranti! Chi gridava agli U.F.O., chi agli “omini verdi” addirittura, chi alla scoperta di un pianeta come la Terra, chi all’arrivo del famoso asteroide che deve decretare la fine del Mondo nel 2012, chi a Nibiru (che io tra l’altro ancora non ho capito cosa sia…) ecc..
Insomma, uno cerca una notizia interessante e cosa trova? Di tutto e di più.. Sarà pure che io ho lavorato su dati del satellite Chandra, quindi lo conosco abbastanza bene da poter dire che le panzane sopra citate non possono che essere la più grande malattia della rete; insomma, come fa una persona, senza conoscere i fatti e le cose, ad avere la conoscenza per dire determinate stupidaggini e darle in pasto ai poveri disinformati della rete?
Chandra è un satellite X, che raccoglie immagini ai raggi X, e studia quindi oggetti nello spettro elettromagnetico corrispondente alle alte energie, quindi oggetti che sprigionano alte energie, tra i quali i buchi neri! Ecco la risposta, non poteva essere altrimenti.. Dove la troviamo? Qui, direttamente dal sito della NASA.. Cerchiamo di andare direttamente alle fonti ufficiali quando vogliamo informazioni importanti e di cui non conosciamo le origini, anche a costo di imparare un po’ di inglese che non fa mai male!
La scoperta è eccezionale non perché incontreremo presto i nostri cugini “verdi” dello spazio, ma perché per la prima volta è stato osservato un buco nero alla “tenera” età di 30 anni.
Infatti, giusto nel 1979 un astrofilo scopriva una supernova (SN 1979C appunto) nella galassia spirale M100, nella costellazione di Coma Berenices, a circa 50 milioni di anni luce da noi. Ebbene, in quel momento l’esplosione prodotta da una stella di tale galassia stava facendo nascere il buco nero che oggi il satellite Chandra ha visto con il suo “occhio” ai raggi X a soli 30 anni di distanza. E’ un po’ come vederlo nascere, come ascoltarne i primi vagiti, mentre, probabilmente inghiotte la sua prima stellina..
Associazione Astronomica del Rubicone
Matteo Montemaggi
In sostanza riteniamo che da questa vicenda si possa trarre un insegnamento importante che esce dal suo ambito strettamente tecnico: essa ci insegna che una corretta informazione, scientifica e non, dovrebbe attenersi ai fatti e non dovrebbe mescolarli alle opinioni o alle aspettative della gente, e che anche quando si parla di un argomento tecnico, per quanto sia necessario cercare di essere i più chiari possibile nel raccontare i fatti con ogni tipo di pubblico, anche privo di preparazione tecnica, non li si può travisare, specie se lo si fa per qualche tipo di interesse. In tal modo infatti ci si allontana dalla “verità”, e la “verità” è un valore fondamentale non solo per la Scienza, ma per l’intera società umana.
Associazione Astronomica del Rubicone
Oriano Spazzoli
Il Cielo del mese
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